Rapporto Delle Attività E Delle Osservazioni Relative il SIA Prodotto Dalle Società PRIMA/TTR

Questo capitolo costituisce un breve resoconto delle attività svolte con le società Prima e TTR nell’ambito dello studio, la corrispondenza, gli incontri, la verifica e le osservazioni dello studio d’impatto ambientale (SIA).

Premessa

L’iter autorizzativo dell’impianto di Trezzo sull’Adda, come descritto nel primo capitolo, va inquadrato nella situazione di emergenza che si era venuta a creare alla metà degli anni '90 in Provincia di Milano.

L'Amministrazione Comunale insediatasi nel 1999 ha ritenuto che l’assenza di una Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi dei DPCM del 10/8/88 e del 27/12/88, del DPR 12/04/96 e della L.R n. 20 del 3/9/99, seppur legittima dal punto di vista formale, fosse una carenza sostanziale. Per questo motivo ha interrogato la Regione Lombardia e il Ministero dell’Ambiente in merito alla possibilità di sottoporre l’impianto a una regolare procedura di VIA. Dopo aver ottenuto da questi una risposta negativa, ha deciso di procedere autonomamente, chiedendo la collaborazione delle società del gruppo Falck, che, su base volontaria, si sono rese disponibili a realizzare un approfondimento della relazione di compatibilità ambientale già depositata nel 1996 e a supportare l'Amministrazione Comunale nel finanziare uno studio di verifica e approfondimenti indipendenti eseguiti da un soggetto scelto autonomamente dal Comune. Questi ha quindi commissionato al Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Parma, nella persona del Prof. De Leo, la verifica dello Studio e delle successive integrazioni, oltre ad approfondimenti indipendenti in merito alle implicazioni ambientali dell'opera in progetto.

Il lavoro non nasce, quindi, da un’esigenza amministrativa o autorizzativa, ma dalla necessità di approfondire e conoscere meglio le caratteristiche dell’impianto ed i relativi impatti.

La preparazione del lavoro

L’analisi e le osservazioni sullo studio del 1996

Le prime osservazioni dell’Università di Parma in merito alla documentazione del 1996 riguardavano la necessità di approfondire alcuni aspetti dello Studio, in modo da favorire la trasparenza nel processo di valutazione e la comunicazione col pubblico, e l’esigenza di un aggiornamento normativo a causa della nuova rilevante legislazione in materia di ambiente (si pensi proprio ai rifiuti e alle acque) entrata in vigore dopo la stesura dello studio.

Sono state richieste inoltre analisi di campo più approfondite, soprattutto in riferimento all'impatto locale sul traffico generato dalla movimentazione dei rifiuti, sia per quanto riguarda i problemi di trasporto e congestione, sia per quanto riguarda le emissioni (rumore e gas di scarico) dei mezzi di trasporto dei rifiuti.

È stata anche suggerita l'attuazione di un opportuno piano di monitoraggio post-operam per i principali inquinanti generati dall'attività di incenerimento.

Infine sono stati richiesti una revisione di tutto il Quadro Ambientale, con particolare attenzione all'aggiornamento delle fonti normative (per quanto riguarda in particolare i rifiuti, le acque e l'inquinamento atmosferico) e dei dati ISTAT; un approfondimento dei supporti visivi e cartografici, corredo indispensabile per la valutazione dell'impatto visivo dell'opera; un approfondimento relativo alla diffusione di inquinanti rilevanti nell'ambiente; la valutazione delle condizioni di fermo impianto, rischio incidenti; la valutazione degli aspetti economici (ovvero dei benefici per il Comune); la redazione di un capitolo conclusivo; una maggiore trasparenza nelle analisi e nei giudizi;

 

In seguito ai primi contatti, la Società PRIMA si è resa disponibile a realizzare uno studio consistente in una revisione e integrazione dello Studio di impatto ambientale redatto dalla stessa società nel 1996 conformemente a quanto richiesto dall'Università di Parma; alla prima bozza presentata hanno fatto seguito ulteriori osservazioni.

 La specifica della convenzione

Gli incontri preliminari e l’analisi della relazione di compatibilità ambientale costituiscono, quindi, la base della convenzione tra il Comune di Trezzo sull’Adda e l’Università di Parma. L’Università si è impegnata ad analizzare i più cospicui fattori di pressione su Trezzo, i principali inquinanti e le esperienze lombarde nel campo della combustione dei rifiuti, e, non ultimo, ad occuparsi della revisione/verifica della nuova documentazione prodotta; da parte loro, le società Prima e TTR si sono impegnate a collaborare per realizzare uno studio più aggiornato e completo di quello del ’96 ed analizzare alcuni aspetti specifici legati agli impatti ambientali ritenuti maggiormente significativi.

Il lavoro di verifica e le osservazioni del nuovo SIA

L’assemblea pubblica, le istanze dei cittadini e le nuove indicazioni dell’Università

Nelle intenzioni dell’amministrazione rivestiva un ruolo importante il coinvolgimento dei cittadini interessati, per cui vennero predisposte diverse modalità di interazione: un indirizzo di posta elettronica e un’apposita cassetta in Comune (che non hanno avuto alcun effetto) e un’assemblea pubblica di presentazione dello studio, dove sono intervenuti una settantina di cittadini.

In base alle domande raccolte durante l'assemblea pubblica, l'Università di Parma ha richiesto alle società Prima e TTR l'approfondimento di alcuni potenziali impatti e di rendere chiari alcuni aspetti legati alla gestione dell’impianto, tra cui in particolare: il monitoraggio; il modello utilizzato per l'inquinamento atmosferico; il traffico (valutazione della situazione esistente ed impatto del traffico dei mezzi pesanti); il funzionamento in condizioni anomale; il rischio di incidenti; i fermo impianto; le attività di manutenzione; il Sistema di Gestione Ambientale. È stato chiesto inoltre di rendere chiare le informazioni relative alle caratteristiche merceologiche del rifiuto, all'impatto paesaggistico, al rumore.

 

 

Le osservazioni e le conclusioni

La bozza preliminare dei primi tre quadri di riferimento presentata dalla Prima/TTR è stata giudicata dall’Università ben articolata nel suo complesso e rispondente in buona parte, anche se non in tutto, alle richieste emerse negli incontri avuti con gli ingegneri delle società Prima e TTR fra Novembre 2000 e Aprile 2001. Sono stati apprezzati gli sforzi e l’impegno per integrare, ampliare e, in alcuni casi, riscrivere alcune sezioni e/o capitoli che nella prima versione del 1996 risultavano carenti ma non sono mancate le osservazioni sulla utilizzata nel documento, sia aspetti più importanti e legati ai contenuti.

Le osservazioni sono state presentate su tre livelli:

·                    il primo livello riguarda la valutazione preliminare dei quadri di riferimento secondo le Review Checklist della Commissione Europea del 1994  e in accordo con le norme vigenti (DPCM 10/8/88, DPCM 27/12/88, DPR 12/04/96);

·                    il secondo livello riguarda aspetti puntuali (sviste, semplici note formali, suggerimenti di modifiche che sono considerate importanti);

·                    il terzo livello riguarda invece aspetti sostanziali: la definizione di aree a criticità ambientale più o meno elevata per il Comune di Trezzo in merito alla qualità dell’aria, alla vulnerabilità dell’acquifero, al livello di congestione della viabilità del Comune di Trezzo e dei comuni limitrofi; la chiarezza sull’effettiva messa in opera di tecnologie, impianti e sistemi di gestione e di monitoraggio volti a limitare il rilascio più o meno accidentale di sostanze pericolose nell’ambiente.

 

Il 17 luglio sono state inviate alla Prima/TTR le ultime osservazioni relative al nuovo SIA, quelle delle schede d’impatto e nei primi di agosto sono state inviate anche le osservazioni sulla sintesi non tecnica.

Il giudizio di questa parte del SIA non si discosta da quello dei tre quadri di riferimento (programmatico, progettuale ed ambientale) e delle schede d’impatto, giacché, rispecchiando alcuni limiti del documento generale, anche qui risulta difficile focalizzare l’attenzione sugli aspetti più importanti e di maggior rilievo dal punto di vista ambientale: le stime dei principali impatti legati alla gestione dell’impianto, le procedure di monitoraggio e controllo degli inquinanti e del rischio d’incidenti.

Il documento, lungi dall’essere privo di valore, può costituire la base per un ulteriore miglioramento e si propone come punto di partenza per la procedura di certificazione ambientale a cui si intende aderire.

La documentazione prodotta, inoltre, rappresenta un buon riferimento per l’impostazione della successiva fase di gestione dell’impianto e per la definizione del relativo piano di monitoraggio, in cui si auspica un forte coinvolgimento delle Amministrazioni interessate.