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Bollettino Elettronico Soci S.I.S.E.F
No. 6 - 8 Ottobre 1998
 


Redazione:

G. Bucci (bucci@imgpf.fi.cnr.it),
M. Borghetti (borg@dsa.unipr.it)
P. De Angelis (macchia@unitus.it)
F. Magnani (federico@imgpf.fi.cnr.it)

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Il Bollettino della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia
Forestale viene diffuso via E-mail ai Soci e ad una lista di indirizzi
di persone afferenti ad enti interessati alle tematiche forestali ed
ambientali. Chi non fosse interessato a ricevere i successivi bolletini
è pregato di inviare un messaggio di rinuncia a: sisef@dsa.unipr.it.

Il Bollettino dei Soci è disponibile assieme ad altro materiale
relativo alla SISEF, alle sue iniziative, a notizie di interesse per la
ricerca forestale, alle modalità di iscrizione alla Società presso il
sito WEB: http://www.dsa.unipr.it/~sisef.

Chiunque fosse interessato a diffondere presso i soci o gli enti
suddetti annunci di convegni, informazioni circa iniziative relative al
campo dell'Ecologia Forestale e della Selvicoltura o altro materiale
d'interesse per i Soci, puo' inviare un messaggio a: sisef@dsa.unipr.it.

Si informa che sono stati pubblicati gli Atti del I Congresso della
SISEF "La Ricerca Italiana per le Foreste e la Selvicoltura". Per
informazioni rivolgersi a Marco Borghetti.
(e-mail: borg@eagle.dsa.unipr.it)

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Riservato ai soci SISEF

In ragione dell'allestimento del database elettronico dei soci, vi chiediamo gentilmente di inviare all'indirizzo sisef@eagle.dsa.unipr.it un messaggio contenente le infomazioni (aggiornate) circa il vostro nominativo, indirizzo, CAP, città, telefono/FAX, e-mail, e alcune (min 3) keywords riguardanti le vostre principali attività.

Grazie in anticipo per la vostra disponibilità. Distinti Saluti

Il Comitato di Redazione S.I.S.E.F.

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Sommario:
"La foresta trascurata"; - Intervento di M. Borghetti
I° Riunione Gruppo di Lavoro S.I.S.E.F. "Effetti dell'inquinamento sugli ecosistemi forestali: stato dell'arte della ricerca" - Firenze, 30 ottobre 1998.
Considerazioni relative al decreto del ministero dei lavori pubblici n.304 del 15.5.98: "Regolamento concernente la nuova tabella delle categorie di iscrizione all'Albo nazionale dei costruttori" " - Intervento di E. Bonalberti
Incontro di studio su: "Stress ambientali: dalle foglie agli ecosistemi " - Campobasso, 22 ottobre 1998
Recensioni Libri - a cura di F.Magnani
Report on 1998 Workshop of the Italian Group of Terpenoid Researchers - M. Michelozzi
COST - EUROSILVA Working Group I : Growth and Development "Advances on somatic embryogenesis in forest trees" - December 3rd-4th, 1998 in Orléans, France


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La foresta trascurata

(intervento di M. Borghetti)

 

Gli incendi che, complice un torrido inizio d'estate, sono stati dolosamente appiccati ai boschi dell'Italia meridionale hanno 'meritato' la prima pagina dei quotidiani e i titoli di apertura dei telegiornali. Tuttavia, ed è impressione che si rinnova in casi del genere, l'informazione è parsa lontana dall'impostare un'analisi seria dei fatti, privilegiando le sterili polemiche circa la responsabilità delle operazioni di spegnimento.

I tempi sembrano invece maturi per mettere sul tappeto con chiarezza, anche al di là del problema incendi, un aspetto importante e generale della "questione forestale" e dei pericoli che minacciano la foresta. Fuor di dubbio, questi ultimi sono legati all'azione dell'uomo : è l'uomo che appicca il fuoco, è l'uomo che inquina e disbosca, così com'è l'uomo che, lontano da noi ma anche per colpa nostra, distrugge a ritmi preoccupanti la foresta tropicale.

Dovrebbe essere quindi evidente che solo l'interpretazione attenta del rapporto fra uomo e bosco può permettere di capire perché i boschi bruciano qui e non là, perché qui sono correttamente utilizzati e conservati e là, invece, sfruttati e distrutti. Dovrebbe anche apparire chiaro che solo la sapiente pianificazione di tale rapporto, da definire caso per caso senza preclusioni ideologiche, può fare in modo che la foresta sia percepita come "valore" e utilizzata come risorsa rinnovabile secondo criteri di sostenibilità; facendo anche sì che essa susciti nella cultura della gente quel senso d'attaccamento e cura in assenza del quale ogni politica di conservazione ed uso sostenibile pare destinata al fallimento.

Nel suo rapporto con l'uomo, e nel corso dei secoli, la storia del bosco è stata, in gran parte, storia della sua distruzione. Nei paesi della comunità europea la foresta ricopre oggi poco più del 20 per cento della sua superficie potenziale. Durante i secoli, il dissodamento agricolo, la pastorizia, gli incendi, lo sviluppo delle città, la costruzione di strade, il turismo e la speculazione edilizia, la "fame" di legno da parte delle popolazioni ecc., hanno determinato, con modi e intensità diverse da zona a zona, la regressione o la trasformazione della foresta originaria.

Per lungo tempo la foresta è stata quindi considerata dall'uomo come risorsa passibile d'ogni tipo d'uso e sfruttamento. E' solo dal periodo illuministico che si è fatta strada l'idea che essa dovesse essere considerata come risorsa limitata e che andassero predisposte delle misure per contenerne lo sfruttamento e regolarne l'uso. Da qui, le prime leggi di tutela del patrimonio boschivo e l'istituzione delle scuole e delle università forestali, come luoghi deputati allo sviluppo delle scienze del bosco e alla formazione di personale specializzato nell'uso e conservazione della foresta. La scuola di Vallombrosa ha rappresentato il punto di partenza e d'irraggiamento della scienza forestale italiana, da tempo significativamente ispirata ai principi della selvicoltura naturalistica e dell'uso sostenibile del bosco. Sono oggi numerose le facoltà forestali nel nostro paese, molti sono ogni anno i laureati in scienze forestali, di qualità è la ricerca scientifica nel campo dell'ecologia forestale e della selvicoltura.

E' quindi deludente constatare che di fronte alla disponibilità d'ampie conoscenze cui improntare la gestione delle foreste, e di adeguate capacità professionali e scientifiche cui affidarla, nella realtà gran parte del patrimonio forestale italiano sia ancora trascurato od oggetto di gestioni improvvisate, avulse da una programmazione d'ampio respiro. Così come irrita sapere - mentre molti fanno finta di non saperlo - che anche per questo motivo il bosco va incontro a quelle avversità (leggi incendi, tagli abusivi ecc.) che trovano poi, ma solo in occasione di gravi calamità, ampio spazio sulle prime pagine dei giornali.

Diversa è la situazione in altri paesi europei (Francia, Svizzera, Germania, Austria, ecc.) che hanno dimostrato di saper impostare una valida politica forestale impiegando con efficacia le professionalità che hanno a disposizione.

Ad oltre venti anni dal trasferimento alle Regioni delle competenze in materia territoriale e forestale, la situazione non sembra significativamente migliorata (con le dovute eccezioni in quanto alcune Regioni appaiono meritoriamente attive). A fronte dell'obbligo che la legge impone agli enti pubblici di predisporre piani per la gestione selvicolturale delle loro proprietà forestali, è bassa la percentuale di quelli che sono adempienti. Così come non è confortante constatare l'incertezza che da più anni pende sul destino del Corpo Forestale dello Stato: oltre 7000 persone specializzate nella cura e nella difesa del bosco, da tempo impiegate al di sotto, e anche al di fuori, delle loro competenze.

Non si tratta solo di mancanze amministrative ed organizzative; ma anche d'impostazioni ideologiche, che negli anni passati si sono spesso uniformate, forse per cavalcarne l'onda, alla moda di un ecologismo d'occasione. Da chi rivestiva posizioni di responsabilità in sede centrale sono stati propagandati messaggi improntati a concezioni ascientifiche del bosco e a stucchevoli lirismi, pericolose (se generalizzate) proposte di abbandono, che rendono il bosco res nullius, noncuranza per gli aspetti selvicolturali e pianificatori.

La traduzione di tale ideologia nella prassi può determinare una pericolosa disaffezione dell'uomo dal bosco. Disaffezione che, non sorprendentemente, sta provocando evidenti danni (incendi, atti vandalici ecc.) anche all'interno delle aree protette; è il caso, sotto gli occhi di chi vuol vedere, di Parchi Nazionali di recente istituzione gestiti, fino ad ora, in modo alquanto opinabile, o (forse è ancor peggio) non gestiti del tutto. Mentre vi sono, sempre per chi vuol vedere, riserve naturali (ad esempio il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino, in Trentino) dove l'applicazione sapiente della selvicoltura naturalistica, intrinsecamente rispettosa dei criteri di sostenibilità, favorisce con successo la conservazione e l'equilibrato rapporto fra le diverse componenti dell'ecosistema forestale e del territorio.

Laddove esiste, in virtù di una lungimirante gestione forestale e del coinvolgimento della gente, una profonda considerazione del bosco come valore, fonte di reddito e presidio territoriale, le avversità del bosco sono sempre molto contenute o addirittura inesistenti; e solo laddove la gente può vedere nel bosco un bene capace di molteplici funzioni (assorbimento della C02 atmosferica, produzione di legname, protezione idrogeologica, fruizione turistica, conservazione della biodiversità ecc.), ma che rispetto a ciascuna di queste ha bisogno di essere "concretamente" valorizzato, si può sperare che il bosco non "bruci", in senso reale e metaforico.

Più che all'impiego dei Canadair, è ad un'appropriata pianificazione e gestione selvicolturale, che faccia propri i risultati della migliore ricerca scientifica, che dovrebbe essere affidata la speranza di poter conservare i nostri boschi, in modo da trasmetterli intatti o migliorati alle future generazioni; facendo anche sì che essi possano essere fonte di reddito per i proprietari, occasione d'occupazione e dispensatori di grandi benefici per tutti noi.

 

Marco Borghetti

 

Cattedra di Ecologia Forestale

Università della Basilicata

 

Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia forestale

 (borghetti@unibas.it)

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1° Riunione del Gruppo di Lavoro S.I.S.E.F.

"Effetti dell'inquinamento sugli ecosistemi forestali"
Aula Magna Facoltà di Agraria
Piazzale delle Cascine

Firenze, 30 Ottobre 1998


EFFETTI DELL'INQUINAMENTO SUGLI ECOSISTEMI FORESTALI
IN ITALIA: STATO DELL'ARTE DELLA RICERCA

 

Ore 9,30 Apertura dei lavori
Paoletti E., CNR Firenze
Ore 9,40 Possibili trend di deposizioni acide: l'esperienza toscana
Pantani F., Univ. Firenze
Ore 10,00 Analisi delle acque e carichi critici
Tartari G., Balestrini R., CNR Brugherio, Milano
Ore 10,20 L'inquinamento dei suoli
Ugolini F., Univ. Firenze
Ore 10,40 La decomposizione della sostanza organica
Virzo de Santo A., Univ. Federico II, Napoli
Ore 11,00 Insetti ed alterazioni degli ecosistemi forestali dovute ad immissioni
Battisti A. Univ. Padova - Tiberi R. Univ. Firenze
Ore 11,20 Relazioni tra inquinanti e funghi patogeni
Capretti P., Univ. Firenze
Ore 11,40 Effetti dell'inquinamento atmosferico su specie forestali in area mediterranea
Manes F., Univ. La Sapienza, Roma
Ore 12,00 Relazioni tra inquinamento e deperimento forestale
Bussotti F., Grossoni P., Univ. Firenze
Ore 12,20 La riproduzione artificiale dei sintomi
Lorenzini G., Univ. Pisa, Paoletti E., CNR Firenze
Ore 12,20 Il monitoraggio
Ferretti M. Linnaea Ambiente, Firenze
Ore 14,30 Il monitoraggio dell'ozono in ambiente forestale alpino
Ballarin-Denti A. Univ. Milano
Ore 14,50 Licheni e briofite come bioindicatori in ecosistemi forestali
Loppi S., Bonini I., De Dominicis V., Univ. Siena
Ore 15,30 Assemblea del Gruppo di Lavoro
17,30



PER INFORMAZIONI ED ADESIONI:

Coordinatore Gruppo di Lavoro
Dr. ssa Elena Paoletti

Istituto Patologia Alberi Forestali - CNR
Piazzale delle Cascine 28, 50144 Firenze
Tel 055.360546/368918/3288274
Fax 055.354786
E-mail e.paoletti@ipaf.fi.cnr.it

 

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Cari amici,

trasmetto l'articolo che ho inviato alla stampa, non so con quanto successo finale, relativo al recente decreto del Ministero dei LL.PP. con il quale i lavori di arredo verde urbano, di ripristino ambientale vengono assimilati tout court a quelli di "movimento terra". Le conseguenze ve le lascio solo immaginare. Credo valga la pena diinformare tutti i soci SISEF di queste ennesimo errore che non facilita l'azione di chi crede nella necessita ' della difesa del nostro territorio.

Grato per lo spazio che vorrete dedicare a queste mie note.

Saluti cordiali.

Dr Ettore Bonalberti

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Considerazioni relative al decreto del ministero dei lavori pubblici n.304 del 15.5.98:

"Regolamento concernente la nuova tabella delle categorie di iscrizione all'Albo nazionale dei costruttori"

 

 

Sulla G.U. del 24 Agosto u.s., con una certa sorpresa ( stante la tuttora aperta questione della revisione delle iscrizioni all'ANC) e' stato pubblicato il decreto ministeriale n.304 del 15.5.98, il quale, in sostituzione dell'attuale sistema di classificazione delle imprese, stabilisce un diverso criterio di classificazione delle categorie di lavori, passando dalle 20 categorie e 39 articolazioni attuali alle nuove 11 categorie generali e 23 specializzate.

Tali novità sono entrate in vigore a partire dall'8 Settembre c.a., anche se dette categorie sono e saranno inservibili sino a quando non verra' completata l'altra riforma, quella generale di tutto l'Albo costruttori.

Assai piu' razionale ed opportuno sarebbe stato, dunque, giungere alla contestuale pubblicazione di entrambi i due provvedimenti : modifica delle categorie e riforma generale dell'albo nazionale dei costruttori.

Cio' non si e' verificato, mentre immediate sono giunte da piu' parti alcune rilevanti critiche al nuovo provvedimento.

Infatti con un autentico colpo di mano, un settore che si riteneva e si ritiene essenziale caratterizzare per la propria specificità, quale quello inerente agli interventi di "ingegneria naturalistica", e' stato di fatto annientato con l'avvenuta assimilazione nella "Declaratoria delle categorie di opere specializzate", Categoria S1 nella quale sono state accorpate tutte le lavorazioni inerenti: "movimento terra, demolizioni, sterri, sistemazione agraria e forestale, verde pubblico e relativo arredo urbano".

E' appena il caso di sottolineare che una tale decisione comporterà, accanto ad una grande confusione, un gravissimo danno economico a tutto quelle imprese operanti nel settore delle sistemazioni agrarie e forestali e , piu' in generale, nell'esecuzione di opere di ingegneria naturalistica.

Infatti esistono nel nostro Paese numerose e qualificate ditte specializzate nel settore del recupero a verde e dei ripristini ambientali con tecniche di bioingegneria che non hanno nulla a che spartire con le grosse ditte operanti nei lavori di movimento terra.

Sono assai frequenti, anzi, i casi in cui sono proprio le ditte specializzate negli interventi di bioingegneria che debbono provvedere al recupero paesaggistico e funzionale di aree e/o porzioni di territorio deturpate dagli interventi di movimento terra: tecnologie estremamente semplificate ed hard quelle di movimento terra rispetto alle piu' sofisticate e specialistiche tecniche di bioingegneria proprie delle prime.

Semmai la logica che doveva presiedere alla nuova classificazione, avrebbe dovuto garantire alle ditte iscritte all'ex cat.11 dell'ANC (lavori di sistemazione agraria, forestale e di verde pubblico) di poter eseguire quei lavori propri della categoria 1 (lavori di terra con eventuali opere connesse in muratura e cemento armato di tipo corrente-demolizioni e sterri). Basterebbe al riguardo considerare l'esempio classico di un lavoro proprio della cat.11, vale a dire la costruzione di un'area verde attrezzata, quale ad esempio un parco pubblico.

Per un 'opera di tale tipo, circa il 70% delle opere e' costituito dalla fornitura di piante, arbusti, allestimento di fioriere, semina di prati, ecc..mentre il rimanente e' costituito dalla costruzione di piste pedonali, costruzione di cordoli di contenimento delle aiuole, creazione di piccole colline e talvolta bonifica vera e propria dell'area interessata dall'intervento (spesso, come e' noto, un'area verde viene costruita su vecchi piazzali industriali dismessi, quando non addirittura su vecchie discariche di inerti). Che tutto cio'possa essere ridotto e/o assimilato al mero movimento terra lascia, per lo meno, alquanto perplessi.

E' evidente, infatti, che in simili interventi la competenza specifica di ditte specializzate nel "movimento terra", non ha nulla a che vedere con le necessarie tecnologie di tipo leggero ed estremamente qualificato che tali interventi richiedono.

Insomma e' evidente che, mentre l'utilizzo di macchinari, attrezzatura e conoscenze proprie dei lavori di movimento terra (escavatori, pale gommate, mezzi d'opera in genere, costruzione di piste ciclabili o pedonali, movimentazione di terra ecc..) sono d'uso corrente per le ditte iscritte all'oramai ex cat. 11 dell'ANC; nel caso delle ditte di movimento terra (le quali per loro natura eseguono opere anche di grandi dimensioni nel comparto delle costruzioni civili, industriali ed agrarie) sono proprio esse che, almeno sino ad ora, hanno lasciato alle ditte specializzate dell'ex Cat. 11 dell'ANC, il compito di eseguire gli interventi di armonizzazione funzionale e paesaggistica.

Non va poi dimenticato che le ditte specializzate nel settore degli interventi di cui all'ex art.11 dell'ANC sono le uniche che, sin qui, hanno cercato di adottare tecnologie specializzate nel campo biogenetico, per quanto attiene la scelta delle sementi che andra' sempre piu' finalizzata verso la difesa della biodiversità forestale ed arbustiva e, quindi, delle specie autoctone, reclamando una serie di conoscenze e di competenze botaniche, floristiche e forestali del tutto estranee, per lo piu', alla cultura ed alla curva di esperienza delle imprese del comparto piu' tradizionale del movimento terra.

E tutto cio' appare tanto piu' grave, nel momento in cui il nostro Paese, con l'avvenuta sottoscrizione della convenzione per la difesa della biodiversità, dopo UNCED'92 di Rio, si e' assunto una serie di impegni e si accinge a varare il Piano nazionale della biodiversità, nel quale un peso specifico verra' proprio assegnato al tema della difesa delle specie forestali ed arbustive autoctone delle diverse realtà regionali. Il che, tra l'altro, comporterà non poche innovazioni anche in materia di applicazione delle norme sul VIA (Valutazione di impatto ambientale) le quali, attualmente, sostanzialmente prescindono da considerazioni relative alla difesa biologica e biogenetica.

Tutto cio' reclama e reclamerà una sempre piu' spinta specializzazione, mentre con l'improvvida scelta di omologazione al ribasso compiuta, si va esattamente nella direzione opposta, con il bel risultato che finirà come sempre con : " il pesce piu' grande che mangia il piu' piccolo".

Qui, come nell'economia monetaria, finirà ancora una volta per valere la legge di Gresham per cui: " la moneta cattiva scaccia quella buona" e le imprese che sino a ieri erano fortemente impegnate nei lavori di movimento terra, senza alcun'altra competenza specifica, potranno liberamente appropriarsi anche di quelli interventi che reclameranno tecniche assai piu' sofisticate ed a rischio .

Forti, in virtu' dei consistenti importi delle lavorazioni di movimenti terra sinora eseguiti, di elevati livelli di iscrizione all'albo, basterà che qualche amministrazione pubblica "amica" elevi significativamente il livello di iscrizione minimo necessario per l'esecuzione dei lavori, per attribuire di fatto alle imprese tradizionali del movimento terra il predominio pressoche' assoluto di tutto il mercato cui si riferisce l'attuale categoria S1.

Anzi sara' sufficiente cumulare nei bandi ( ed oggi risulta addirittura risulta obbligatorio, considerata l'avvenuta assimilazione in un'unica categoria dei lavori di movimento terra con quelli piu' specializzati di sistemazione agraria e forestale, verde pubblico e relativo arredo urbano) gli importi di tutti questi lavori per espellere dalla partecipazione alle gare stesse proprio quelle imprese specializzate che hanno sin qui effettuato gli interventi specifici di ingegneria naturalistica.

O scomparire o farsi assorbire dalle imprese di movimento terra: e', dunque, questo il destino che gli estensori del decreto hanno pensato di preparare per le imprese italiane specializzate negli interventi di ingegneria naturalistica?

Sarebbe questa la liberalizzazione dei mercati e la trasparenza che si intende conseguire?

Con ogni probabilità c'é da ritenere che gli estensori del decreto di cui trattasi, non abbiano tenuto conto delle conseguenze drammatiche che tali scelte da loro effettuate comporteranno e già comportano per le piccole e medie imprese specialistiche a tutto favore di quelle meno specializzate e piu' forti sul piano dei fatturati e, dunque, dei limiti di iscrizione all'albo.

Ma, soprattutto, gli estensori del presente decreto non hanno tenuto conto che nella maggior parte dei casi le ditte iscritte all'ex cat.11 dell'ANC erano e sono ditte che eseguono lavori specializzati di ingegneria naturalistica con tecniche che comportano conoscenze in campo ambientale, idraulico (specie quando trattasi di lavori di difesa spondale e di rinaturalizzazione con tecniche bioingegneristiche) e/o addirittura della biodiversità vegetale.

Infatti la lotta all'inquinamento genetico e la difesa della biodiversità, concetti del tutto assenti nella cultura specifica del "movimento terra", sono invece prerogative cardine in tutti i piu' importanti interventi di piantumazione, semina, riforestazione che si eseguono al fine di reintegrare paesaggisticamente una grande opera infrastrutturale,come ad esempio negli interventi di recupero nelle opere relative ai grandi tracciati autostradali,ferroviari, pipeline ecc..

Insomma in questi casi si richiede una specializzazione che, l'avvenuta omologazione delle opere specialistiche a quelle piu' generiche di "movimento terra" tende di fatto ad annullare.

Ecco perche' si ritiene che la vecchia categoria 11 dovrebbe restare a se stante come specifica categoria speciale, essendo tra l'altro l'unica delle 20 categorie che tratta specificatamente della sistemazione ambientale.

La proposta che, dunque, in via principale, si intende avanzare, a rettifica di quanto assai improvvidamente e' stato stabilito con il decreto in oggetto, e' quella di creare una classificazione speciale per i lavori di sistemazione forestale, verde pubblico , arredo urbano e di ingegneria naturalistica, cosi' come e' stato gia' previsto per altre categorie. In tal modo troverebbero ragion d'essere tutte e solo quelle ditte che fanno del recupero ambientale la loro principale attività economica e si fornirebbe ai cittadini, privati ed enti pubblici, la miglior garanzia di vedere realizzate opere di ingegneria naturalistica nel pieno rispetto delle fondamentali esigenze di natura ecologica e per la stessa difesa della biodiversità.

In via del tutto subordinata se proprio si volesse accomunare l'ex categoria 11 ad un'altra, per ineluttabili esigenze di accorpamento ( e non sempre la semplificazione e' origine e condizione di effettiva razionalizzazione) al fine di semplificare l'Albo Nazionale dei Costruttori, l'unica categoria che per qualche verso e' assimilabile ai lavori di sistemazione agraria e forestale, lungi dal poter essere quella dei lavori di movimento terra, e' la categoria ex 10/b che tratta di lavori di difesa e sistemazione idraulica, vale a dire lavori che normalmente vengono eseguiti per sistemazioni spondali e che oggi vedono l'utilizzo di costruzioni bioingegneristiche(opere miste di legname e pietrame, grate vive, coperture diffuse, ecc.) proprie dei lavori specialistici di cui sopra.

 

Ettore Bonalberti

Coordinatore comitato tecnico scientifico di

ANARF (Associazione Nazionale delle Aziende Regionali delle Foreste)

Venezia, 8.9.98

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Incontro di studio su:

STRESS AMBIENTALI: DALLE FOGLIE AGLI ECOSISTEMI

Campobasso 20 ottobre 1998

 

Di seguito troverete il programma dettagliato dell'incontro di studio. Con l'occasione vi informiamo che Dr. Bernard Genty (CNRS, Orsay-Parigi, Francia) terrà una serie di lezioni per gli studenti presso il dipartimento SAVA di Campobasso sull'

USO DELLA FLUORESCENZA PER LO STUDIO DELLA FOTOSINTESI.

Inoltre mercoledì 21 ottobre Bernard terrà un seminario 'riassuntivo' delle lezioni rivolto a tutti i colleghi. Si invita gli interessati sia all'incontro di studio che al seminario di mettersi in contatto con Arturo Alvino (alvino@hpsrv.unimol.it) o con il sottoscritto per ulteriori informazioni.

Cordiali saluti,

Mauro Centritto

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Incontro di studio su:

Stress ambientali: dalle foglie agli ecosistemi

Campobasso 22 ottobre 1998

 

Aula Didattica del Dipartimento SAVA

 

PROGRAMMA

 

10:00 Introduzione

10:15 Regulation of light Utilization for photosynthetic electron transport

Bernard Genty (CNRS, Orsay-Parigi, Francia)

11:00 ruolo dei mitocondri negli stress ambientali

Salvatore Passarella (SAVA, Campobasso)

11:30 Resistenza del mesofillo alla diffusione della CO2 nelle foglie

Giorgio Di Marco (IBEV, Roma) e Sebastiano Delfine (SAVA, Campobasso)

12:00 Pausa caffè

12:15 effetti degli stress ambientali sull'emissioni di isoprenoidi

Francesco Loreto (IBEV, Roma)

12:45 'Global Change' e crescita delle piante: effetti della limitata disponibilità di acqua e nutrienti

Mauro Centritto (IBEV, Roma - SAVA, Campobasso)

13:15 Pausa pranzo

15:00 IMPATTO DELLO STRESS IDRICO SULLA CRESCITA DELLE FORESTE: EFFETTI COMBINATI SUGLI SCAMBI GASSOSI ED ALLOCAZIONE

Federico Magnani (IMGPF, Firenze)

15:30 effetto dello stress idrico sullo sviluppo dell'apparato radicale: conseguenze ecologiche

Donato Chiatante (SAVA, Campobasso)

16:00 Pausa caffè

16:15 DiscussionE generale

 

 

Comitato Organizzatore

Arturo Alvino, Mauro Centritto

Università degli Studi del Molise, Campobasso

( 0874 - 404676,

 

 

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Recensioni

(a cura di F. Magnani)

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Landsberg J.J. e Gower S.T. 1997.

Applications of Physiological Ecology to Forest Management.

Academic Press, San Diego

 

Profilo dell'opera

La gestione forestale nella sua complessità richiede conoscenze derivate da molteplici discipline. Sempre più risulta chiaro che la funzionalità degli alberi che compongono la foresta ha un impatto decisivo sulle possibilità di successo di qualsivoglia forma di gestione. È quindi importante che il selvicoltore basi la sua azione sulla corretta comprensione dei meccanismi biologici di base che nel loro insieme determinano la crescita della pianta.

Questa opera si prefigge di dimostrare come l'autoecologia costituisca un fondamento indispensabile per una gestione forestale efficace e sostenibile. L'Autore tratteggia le possibili applicazioni dei più recenti strumenti di ricerca autoecologica per la pianificazione e la gestione degli ecosistemi forestali e passa in rassegna i modelli di crescita forestale di uso più diffuso, valutandone il valore e le prospettive.

 

L'Autore

J.J. Landsberg è stato a capo di un Istituto di ricerca inglese, la Long Ashton Research Station, occupandosi in particolare di ricerca forestale autoecologica.

Nel 1981 fu nominato Direttore della Divisione di Ricerche Forestali dell'australiano Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO). Attualmente il Dr. Landsberg è a capo della ricerca del Centro di Meccanica Ambientale dello CSIRO.

 

Contenuti

Introduzione. Gestione forestale: livelli, decisioni ed impatti

Biomi forestali del mondo. Adattamenti delle specie alle condizioni ambientali. Biomi forestali del mondo. Piantagioni forestali.

Architettura della chioma e microclima. Architettura della chioma. Bilancio energetico ed intercettazione della radiazione visibile. Scambi gassosi e di calore. Effetti della topografia sul microclima.

Idrologia forestale e relazioni idriche degli alberi. Il bilancio idrologico. Idrologia di bacino. Relazioni idriche degli alberi e loro effetti sulla crescita.

Il bilancio del carbonio delle foreste. Fotosintesi a livello di foglia e di soprassuolo. Respirazione autotrofica. Efficienza di crescita. Produttività primaria netta e produttività netta dell'ecosistema. Le foreste nel bilancio globale del carbonio.

Decomposizione e sostanza organica del suolo. Accumulo di sostanza organica nel suolo. La decomposizione della lettiera. Perdite di carbonio dagli ecosistemi forestali. Gli effetti della gestione forestale sulla dinamica del carbonio del suolo. Ruolo del carbonio del suolo nel bilancio globale del carbonio.

Il ciclo dei nutrienti. Nutrienti e capacità di scambio ionico dei suoli. Distribuzione e ciclo dei nutrienti. Impatto di perturbazioni naturali ed antropiche sul ciclo dei nutrienti.

Sviluppo del soprassuolo e modificazioni strutturali e funzionali. Teoria delle successioni. Modificazione della composizione specifica. Modificazioni funzionali. Modificazioni nella produttività del soprassuolo e dell'ecosistema. Modificazioni nel ciclo dei nutrienti.

Modelli funzionali. Modelli di crescita forestale. Modelli a livello di ecosistema.

Applicazioni di nuove tecnologie e conoscenze autoecologiche alla gestione forestale. Sistemi geografici di informazione (GIS). Telerilevamento. Applicazioni di GIS, telerilevamento e modelli funzionali per la gestione forestale.

 

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Waring R.H., Running S.W. 1998.

Forest Ecosystems. Analysis at Multiple Scales.

II Edizione. Academic Press, San Diego

 

Profilo dell'opera

Questo libro presenta nuove tecniche e metodi di analisi per la comprensione degli effetti e delle implicazioni di modificazioni climatiche, dell'inquinamento su ampia scala, del fuoco e di altre perturbazioni che hanno un impatto globale su tutte le forme di vita.

Nel fare questo cerca di dare una visione organica dei principali processi ecologici e di fornire esempi che possano espandere l'orizzonte dell'analisi degli ecosistemi. I concetti vengono illustrati con vari ausilii didattici: modelli, equazioni, grafici e tabelle. Al fine di facilitare la comprensione e l'analisi, il libro include un CD-ROM contenente esempi aggiuntivi ed il software Forest BGC.

Questa seconda edizione dà inoltre ampio risalto all'analisi a livello regionale e globale, ed è stata arricchita di nuovi capitoli sul telerilevamento e sul monitoraggio della chimica atmosferica.

 

Contenuti

L'analisi degli ecosistemi forestali a differenti scale spaziali e temporali.

Introduzione all'analisi dei cicli stagionali dell'acqua, del carbonio, dei nutrienti.

Introduzione alla estrapolazione nel tempo. Modificazioni nel tempo della struttura e della funzionalità del bosco. Vulnerabilità e risposta degli ecosistemi forestali alle perturbazioni.

Introduzione alla estrapolazione nello spazio ed ai modelli spazio-temporali. Metodi di estrapolazione spaziale per applicazioni a livello di paesaggio e regione. Analisi ecologica a livello di paesaggio e regione.

Il ruolo delle foreste nella ecologia a scala globale.

 

 

"Una riuscita sintesi ed un ottimo libro di testo sugli ecosistemi forestali. La profondità e l'ampio respiro della loro sintesi sono ammirevoli e l'opera è ben bilanciata. Questo libro costituisce un contributo importante."

Michael G. Ryan

USDA Forest Service, Fort Collins

 

"Forest Ecosystems è un compendio di conoscenze sul funzionamento delle comunità forestali. Il libro sintetizza idee provenienti da svariati campi quali le scienze forestali, l'ecologia, la geomorfologia, l'idrologia, la fisiologia, l'anatomia e la fisica. Forest Ecosystems riesce a fondere tutte queste conoscenze in un tutto coerente."

BioScience

 

"Costituisce un importante contributo alla comprensione della autoecologia, della produttività, dei cicli dell'acqua e dei nutrienti e delle interconnessioni globali, integrando i risultati delle ricerche nell'ambito dell'International Biological Program (IBP) a Hubbard Brook e di un gran numero di studi indipendenti."

Journal of Forestry

 

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Report on 1998 Workshop of the

Italian Group of Terpenoid Researchers

Over the past few years recognition of the ecological importance of terpenoids has increased enormously. These compounds are the largest group of plant chemicals and terpenoid biosynthesis provides more opportunities to generate new products than other pathways do. Numerous examples have revealed that terpenoids have multiple effects, which contribute to community/ecosystems properties.

In July 1998, the 1st Workshop of the Italian Group of Terpenoid Researchers in the National Research Council of Rome (CNR) was convened to discuss the ecological functions of plant terpenoids as well as their commercial applications. Francesco Loreto (CNR-Rome) chaired the meeting. The opening lecture by Marco Michelozzi (CNR-Firenze) was appropriately devoted to briefly reviewing recent aspects of the multiple ecological roles of terpenoids. Plant terpenoids serve primarily as defence against insects and diseases as well as elicitors of antifeeding reactions in some vertebrates. These substances attract insect pollinators and they are implicated in pheromonal communication and in allelopathic interactions. Monoterpenes also play a role in indirect plant defence at third-trophic-level interactions. The considerable variability in mixtures of terpenes has been shown to be under strong genetic control and such finding permits the use of terpenoids as biochemical markers to identify superior trees.

Furthermore, volatile terpenes emitted from plants partecipate in atmospheric chemistry. The global emission of both isoprene and monoterpenes is estimated to be about the same as the total global methane emission. Lower terpenoids can react with unstable reactive gases and may act as precursors of photochemical smog therefore indirectly influencing community and ecosystem properties.

Paolo Ciccioli (CNR-Rome) presented a highly informative talk on the contribution of terpenoid emission to ozone production and the different techniques to quantify the biogenic emissions (bag enclosure and relaxed-eddy accumulation). Olav Csiky (European Commission, Envinronment Institute-Ispra) spoke on seasonal fluctuations of the emission factors and variability in terpenoid emissions among different Mediterranean oaks. Knowledge about the response of the emission to environmental factors is indispensable to elaborate models for forest canopy terpenoid emissions. Sebastiano Delfine (University of Molise) and Francesco Loreto presented current progress in physiological studies on the emission and on the role of isoprenoids in response to abiotic stresses. Experiments have shown the dependence of terpene emission on light, CO2 and O2 concentrations and have indicated that isoprenoids emitted from plants without storage structures are made from recently fixed carbon. Terpene emission is temperature-dependent and thermal tolerance have been observed by fumigating the leaves with isoprene and monoterpenes. Terpene synthesis might represent a protective system for phosynthetic membranes and may have been evolved by plants to counteract environmental stresses. Isoprenoids may serve also as protective compounds against oxidative agents since terpenoids can remove radicals. However, although many progress has been made in understanding terpene emissions, much more remains to be learned.

Knowledge of the ecological roles of terpenes is of fundamental importance for the ecology and management of forest as well as for commercial applications in agroindustry and other related natural products industries. In recent years recognition is increasing about the use of terpenoids as the basis for production of biodegradable natural pest control agents and herbicides. Growing awareness of the public health consequences of synthetic food additives has stimulated interest in the search for natural healthy safe products and terpenoids have great potential as a source of food aromas and preservatives. Enrico Casadei (FAO) gave an overview of international regulations for natural products used as food additives. He explained that the division between natural and synthetic food additive can not be considered as separated by a net mark; moreover, "Specifications of Identity of Purity" for natural products are not easily established since environmental factors can affect the chemical composition of the product.

Franco Vincieri, the president of the Phytochemical Society of Italy, gave an interesting talk on pharmacological properties of terpenoids. Since ancient times great attention has been directed to the use of terpenoids as therapeutic agents. Terpenoids are employed as anti-inflammatories, decongestants for the respiratory tract, sedatives, carminatives, cardiotonic agents and anti-cancer compounds as taxol, a diterpenoid from Taxus brevifolia. In addition, terpenoids provide enormous value in cosmetics and in making perfumes.

The plenary session was followed by talks from voluntary speakers. Various topics were presented. Rita Baraldi (CNR-Bologna) talked about variability in biogenic emissions from different fruit trees during blossoming. Carlo Calfapietra and Paolo de Angelis (University of Viterbo) presented preliminary results on biogenic emission from plants of Quercus ilex growing in high CO2 environment. Rotundo (University of Campobasso) spoke on the effects that terpenoids can have on plant-insect inter-relationships.

A very pleasant atmosphere characterized the workshop which succeded in bringing together specialists from various fields. Discussions were very fruitful and a consensus emerged on the need of cooperation between scientists whose interests range over various disciplines for the best use of these natural products. The Workshop was supported by the Italian Society of Sylviculture and Forest Ecology (SISEF) and the Phytochemical Society of Italy SIF. The proceedings of the meeting will be available soon on the SISEF homepage: http://www.dsa.unipr.it/~sisef/

 

Marco Michelozzi

CNR Research Fellow

IMGPF-CNR, v A. Vannucci 13 - 50134 Firenze

Tel. 055-461071, FAX 055-486604, e-mail michelozzi@imgpf.fi.cnr.it

 

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COST - EUROSILVA Working Group I : Growth and Development

Advances on somatic embryogenesis in forest trees

December 3rd-4th, 1998

in Orléans, France

 

 

 

 

Organising committee

Daniel Cornu, France

Marie-Anne Lelu, France

Station de Génétique, Physiologie et Amélioration des Arbres forestiers,

INRA-CRO, F- 45 160 ARDON France

tél. : 33 2 38 41 78 00 Fax : 33 2 38 41 78 79

Email : cornu@orleans.inra.fr ; lelu@orleans.inra.fr

 

The objective of this workshop is to promote discussions/exchanges between participants. The different subjects (see below) will be introduced by invited speakers (20 minutes) in order to open further discussions and eventually by short presentations (5 minutes) by other participants.

 

Time Table for the workshop

 

 

Wednesday, December 2.

6:00 PM- 21:00 PM Registration Hotel Ibis, Orléans

 

Thursday, December 3.

8:00 AM Registration Hotel Ibis, Orléans

8:30 AM Welcome MA Lelu, ...

Marc Bonnet-Masimbert, ...

 

I. Physiological aspects of somatic embryogenesis in forest trees

 

 

I1. Induction of somatic embryogenesis :

9:00 AM Helly Haggman : Factors affecting the induction of somatic embryogenesis in pine

9:20 Marc Paques : Somatic embryogenesis from old conifers : a way to speed up the best clones availability for fibre-culture.

9:40 Discussion Part I1.

 

10:00 COFFEE

 

 

I2. Proteins, markers of somatic embryogenesis :

10:30 Hélène David : Germin-like proteins are apoplastic markers of somatic and zygotic embryos of pine

10: 50 Pierre Coutos-Thévenot :

11: 10 Discussion Part I2.

11:30 General Discussion (parts I1-I2)

 

12: 30 LUNCH

 

 

I3. Medium, hormonal analysis :

2: 00 PM Krystyna Klimaszewska : Manipulation of embryogenic tissue water potential during somatic embryo maturation in conifers using Pinus strobus as an example.

2:40 Philippe Label : Plant Hormones during hybrid larch and walnut somatic embryogenesis

2: 40 Discussion part I3.

 

3:00 BREAK

 

 

I4. Informations from zygotic embryogenesis:

3: 30 Inger Hakman : Zygotic embryogenesis can help somatic embryogenesis

3:50 Nicole Michaux-Ferriere : Zygotic embryogenesis as a model for somatic embryogenesis ? Some examples from tropical trees.

4: 10 Discussion part I4.

4:30 General Discussions

 

CONFERENCE DINNER

 

Friday, December 4.

 

II Towards an integration of somatic embryogenesis in a breeding program and other applications

 

 

II.1. Genetic transformation :

8: 30 Josef Schmidt : Aspect of genetic transformation in Quercus.

8: 50 Gilles Pilates : An overview of conifers transformation from embryogenic cultures

9: 10 David Clapham : Transformation of conifers by particle bombardment

9: 30 Discussion part II.1

 

10: 00 COFFEE

 

 

II.2. Desiccation, cryopreservation :

10: 30 Marie-Anne Lelu : Dessiccation and cryopreservation in conifers

10: 50 Bruno Florin : Recent advances in long-term preservation of coffee and cocoa genetic resources

11: 10 Discussion part II.2

11: 30 General discussions (parts II1- II2)

 

12: 30 LUNCH

 

 

II.3 Conformity:

2: 00 PM Jean-Luc Fourré : Somaclonal variation and somatic embryogenesis in forest trees

2: 20 Jean-Luc Verdeil : The mantled floral abnormality in oil palm clones : hormonal and molecular approach

2: 40 Discussion Part II.3

 

3: 00 BREAK

 

 

II. 4. Clonal propagation of forest trees via somatic embryogenesis ?

3: 30 Krystyna Szczygiel : Role of somatic embryogenesis in conservation of genetic diversity.

3: 50 Mike Becwar : Clonal propagation of pines via somatic embryogenesis.

4: 10 David. Thompson : Are we ready to integrate somatic embryogenesis into European forestry ?

4: 30 Discussion part II.4.

 

5: 00 General Discussions

 

6:30 ADJOURN

 

 

 

For interested people, a visit of the INRA Station can be organised on Saturday morning.

 

 

 

 

Accommodation and registration fees

 

Accommodation will be in the **Hotel IBIS, Orleans, located close to the railway station and to the centrum of the city. Orleans is well connected to Paris by train (1 hour from Paris Austerlitz, South West of Paris). The workshop activities will take place in a conference room in the hotel. The expected conference fee for 2 days is 1200 FF (182 ECU) including half board (breakfast and lunch, not the dinner) and registration. The price for an additional night (breakfast included) is about 330 FF (50 ECU). Dinner can be taken in the hotel or in restaurants down town.

 

People interested to attend this workshop have to contact the organisators (D. Cornu or MA Lelu) in order receive the second annoucement for final registration. If you are interested, please fill in the following pre-registration form and send it back to us.

 

 

Dead line for your answer : October 9.

 

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PRE-REGISTRATION FORM :

 

for the COST - EUROSILVA Working Group I : Growth and Development

Workshop 3-4 December 1998, Orleans France:

 

Advances on somatic embryogenesis in forest trees

I am interested to attend this wokshop and to receive the final registration form and the definitive programme.

 

NAME :

Address :

Tel. :

Fax :

Email :

Working field :

I am interested in subject(s) : (use reference numbers of the Programme) :

I would like to give a short presentation (5 minutes) on :

 

Send as soon as possible and before October 9 to :

 

Daniel Cornu or Marie-Anne Lelu

Station de Génétique, Physiologie et Amélioration des Arbres forestiers,

INRA-CRO, F- 45 160 ARDON France

tel. : 33 2 38 41 78 00 Fax : 33 2 38 41 78 79

Email : cornu@orleans.inra.fr ; lelu@orleans.inra.fr

 

 

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Il prossimo bollettino della SISEF è previsto per la metà di Novembre 1998.

 

 

 

Last Update: 08/11/2001 - Web Master: G. Bucci