ECOLOGIA EVOLUZIONISTICA  
 
Coordinatore
Prof. Paolo Menozzi
Tel. 0521. 905402
e- mail: paolo.menozzi@unipr.it
Fax: 0521.905402

Collaboratori strutturati:
Prof.ssa Valeria Rossi
Dr. Leonardi Stefano
Dr. Bellavere Carlo

Collaboratori non strutturati:
Dr. Andrea Gandolfi
Dr.ssa Michela Troggio

Corsi di riferimento:
Ecologia, Corso di Laurea in Scienze Biologiche (Prof. P. Menozzi)
Ecologia, Corso di Laurea in Biologia (Prof.ssa V. Rossi)
Ecologia, Corso di Laurea in Biologia Ecologica (Prof.ssa V. Rossi)
Ecologia Animale, Corso di Laurea in Scienze Biologiche v.o.(Prof.ssa V. Rossi)
Ecologia Animale, Corso di Laurea in Biologia Ecologica (Prof.ssa V. Rossi)
Planctologia, Corso di Laurea in Scienze Biologiche v.o.(Prof.ssa V. Rossi)
Planctologia, Corso di Laurea in Biologia Ecologica (Prof.ssa V. Rossi)
Ecologia II ( o Ecologia vegetale), Corso di Laurea in Scienze Biologiche v.o. (Dott. S. Leonardi)
Ecologia II ( o Ecologia vegetale), Corso di Laurea in Biologia Ecologica (Dott. S. Leonardi)

 
 
ATTIVITA’ di RICERCA

Il gruppo è impegnato in ricerche che utilizzano conoscenze sulla struttura genetica delle popolazioni come un potente mezzo di indagine tassonomica per indagini ecologiche fini.

Variabilità genetica di popolazioni naturali in ambienti acquatici.
La variabilità genetica di una specie è la base su cui si fondano i fenomeni di adattamento e costituisce la “materia prima” per l’evoluzione. L’interesse per questo aspetto della biologia di popolazione nasce, sia dalla sua rilevanza dal punto di vista delle conoscenze di base, che dalla considerazione che, in condizioni di progressivo degrado ambientale, è importante valutare le potenzialità adattative delle popolazioni attraverso la selezione di genotipi resistenti.
Uno strumento relativamente semplice ed efficace, utilizzato per l’analisi della variabilità genetica all’interno di una popolazione, è costituito dall’elettroforesi di sistemi enzimatici. Questa tecnica è stata utilizzata per lo studio di numerose specie appartenenti a taxa diversi pensando agli usi applicativi, a scopo di monitoraggio ambientale, della variabilità genetica, in collaborazione con diversi gruppi di ricerca.
Tra gli studi condotti ricordiamo l’analisi della variabilità genetica del cirripede Balanus amphitrite nell’area di presa e di scarico delle centrale di Fusina nelle laguna di Venezia su campioni del cirripede Balanus amphitrite. In laboratorio è stata analizzata la correlazione tra genotipo ed attività enzimatica dei marcatori utilizzati nell’analisi genetica in relazione alle variazioni di temperatura e di concentrazione di sostanze inquinanti. La variabilità genetica di popolazioni di Daphnia longispina (Cladocera) e di Mixodiaptomus kupelvieseri (Copepoda) in relazione alla stabilità degli ambienti, alla stagionalità, e alle modalità riproduttive degli organismi.
Più in generale questa linea di ricerca, ha come obiettivo la valutazione del significato ecologico della variabilità genetica. A questo proposito è in corso da alcuni anni uno studio relativo alla distribuzione spaziale ed ai determinanti ambientali della variabilità clonale di Ostracodi non marini con particolare riferimento alle specie partenogenetiche geografiche Heterocypris incongruens e Eucypris virens e alla specie partenogenetica obbligata Darwinula stevensoni. Il livello di variabilità genetica descritto, su scala europea, in E. virens, è in assoluto il più elevato tra quelli fino ad ora descritti in organismi partenogenetici.
L’analisi, condotta utilizzando anche nuove classi di marcatori molecolari (sequenziamento di regione ITS1 di DNAr, RAPD) ha consentito di discriminare, in questa specie partenogenetica geografica, pool genici tipici di femmine sessuate e di femmine partenogenetiche in simpatria in pozze temporanee siciliane e spagnole. Relativamente a D. stevensoni, recentemente definita uno “scandalo” essendo un classico paradigma di specie partenogenetica obbligata a cui si riconosce un’età di circa 250 Ma è stata evidenziata una sostanziale omogeneità genetica. Il 93% degli organismi analizzati in 22 popolazioni lacustri europee è costituito da un singolo genotipo di-locus che risulta, tuttavia, sostituito da un genotipo più raro in popolazioni fluviali del Nord Italia.

Pubblicazioni

ROSSI V., MENOZZI P. 1994. Enzyme and DNA polymorphism in ostracod evolutionary ecology. In: D.J. Horne and K. Martens (Eds), The evolutionary ecology of reproductive mode in non marine ostracoda. Greenwich University Press, 43-54.
ROSSI V., PARIS G., MENOZZI P. 1994. Genetic variability in Mixodiaptomus kupelwieseri (Crustacea,Copepoda). Verh. Int. Verein. Limnol., 25: 2436-2438.
ROSSI V., GANDOLFI A., MENOZZI P. 1996. Egg diapause and clonal structure in parthenogenetic populations of Heterocypris incongruens (Ostracoda). Hydrobiologia, 320: 45-54.
SCHOEN I., MARTENS K., ROSSI V. 1996. Ancient asexual: scandal or artifact? TREE 11: 296-297.
MONTANINI E., ANTONIETTI R., FERRARI G., MARCHIANI C., ROSSI V. 1998. Thermal pollution effects on gastropoda populations in the Po river (Northern Italy). Verh. Int. Verein. Limnol., 26: 2103-2106.
ROSSI V., ROSSETTI G., BENATTI M., MENOZZI P., FERRARI I. 1998. Ephippial eggs and dynamics of the clonal structure of Daphnia longispina (Crustacea: Cladocera) in a mountain lake (Lago Scuro Parmense, Northern Italy). Arch. Hydrobiol. Spec. Issues Advanc. Limnol. 52: 195-206.
ROSSI V., SCHOEN I., BUTLIN R.K., MENOZZI P. 1998. Clonal genetic diversity. In Martens K. (Ed) “Sex and parthenogenesis, evolutionary ecology of reproductive modes in non-marine Ostracoda (Crustacea)”. 257-274. Backhuys Publisher, Leiden, The Netherlands.
SCHOEN I., GANDOLFI A., DI MASSO E., ROSSI V., GRIFFITHS H.I., MARTENS K., BUTLIN R.K. 2000. Persistence of asexuality through mixed reproduction in Eucypris virens (Crustacea, Ostracoda). Heredity 84: 161-169.
ROSSI V., ANTONIETTI A., BONILAURI P., FERRARI GI., FERRARI GR., GENTILE G., MAGNASCHI G., MARCHIANI C., MENOZZI P. 2001. Colonisation, gene frequencies and enzyme activity at GPI locus of Balanus amphitrite (Cirripedia: Thoracica) in the lagoon of Venice. In: F.M. Faranda, L. Guglielmo, G. Spezie (eds) Mediterranean Ecosystem: Structures and Processes. Springer Verlag. Chapter 40: 311-317.
ZARATTINI P., MAGNASCHI G., ROSSI V., MURA G. 2001. Further evidence of the synonymy between Branchipus schaefferi Fisher, 1834 and B. visnyai Kertés, 1956 (Crustacea, Anostraca). Ital. J. of Zool. 68: 79-82.
GANDOLFI A., ROSSI V., MENOZZI P. 2001. Description of some Mendelian-inherited RAPD markers inheritance for Heterocypris incongruens (Crustacea: Ostracoda). Journal of Crustacean Biology 21: 982-990.
GANDOLFI A., BONILAURI P., ROSSI V., MENOZZI P. 2001 Intraindividual and intraspecies variability of ITS1 sequences in the ancient asexual Darwinula stevensoni (Crustacea: Ostracoda). Heredity 87: 449-455.
ZARATTINI P., ROSSI V., MURA G., MANTOVANI B. 2002 A preliminary study in the use of RAPD markers in detecting genetic differences in hatching patterns of Chirocephalus diaphanus Prévost, 1803 (Crustacea, Anostraca). Hydrobiologia, 486: 315-323.
GANDOLFI A., SANDERS I., ROSSI V., MENOZZI P. 2003. Evidence of recombination in putative ancient asexuals. Mol. Biol. Evol., 20: 754-761.

Biologia di popolazione di organismi planctonici
Campo di studio della biologia di popolazione sono le caratteristiche ecologiche di una specie, in funzione delle peculiarità genetiche e dei fattori biotici e abiotici che ne influenzano la distribuzione spazio temporale. Lo studio integrato della genetica e dell’ecologia di una specie consente la classificazione degli organismi in unità tassonomiche funzionali o ecotipi. Lo studio in laboratorio ha permesso di isolare ed identificare i determinanti ambientali che influiscono sulla biologia di alcuni organismi zooplanctonici provenineti da ambienti diversi, caratterizzati da condizioni estreme, dove si presume gli organismi abbiano evoluto strategie vitali e forme di adattamento caratteristiche quali la partenogenesi e la diapausa. E’ questo l’argomento più importante sviluppato soprattutto in relazione alla biologia di popolazione di Heterocypris incongruens (Ostracoda).
La ricerca ha permesso di individuare nella successione stagionale di cloni diversi, la strategia adattativa utilizzata dalla specie per sopravvivere in ambienti come le risaie durante i periodi estivo ed invernale. Gli esperimenti in laboratorio hanno premesso di evidenziare differenze nella dinamica di popolazione di cloni geneticamente diversi, in risposta a variazioni di temperatura e fotoperiodo. Questi fattori, influendo sulla dinamica, sulla deposizione e sulla schiusa delle uova durature sono stati descritti come elementi chiave che determinano il meccanismo di sostituzione clonale osservato in risaia. L’esistenza di popolazioni partenogenetiche multiclonali è stata descritta da molti autori ed è stato dimostrato come la coesistenza sia di cloni diversi che di linee partenogenetiche e sessuate coinvolga diversi meccanismi di tipo adattativo.

Pubblicazioni

ROSSI V., MENOZZI P., 1993. The clonal ecology of Heterocypris incongruens (Ostracoda): life-history traits and photoperiod. Functional Ecology, 7: 177-182.
BELMONTE G., ROSSI V., 1998. Resurrection and time travelling: diapause in crustaceans (and others). TREE 13: 4-5. OTERO M., ROSSI V., BALTANAS A., MENOZZI P., 1998. Effect of genotype and photoperiod on diapause strategies in Eucypris virens (Jurine, 1820) (Crustacea: Ostracoda). Arch. Hydrobiol. Spec. Issues Advanc. Limnol. 52: 229-236.
ROSSI V., MONTESANTO L., MENOZZI P., 1998. Deposition season and hatching patterns of resting eggs in Mixodiaptomus kupelwieseri (Crustacea: Copepoda). Arch. Hydrobiol. Spec. Issues Advanc. Limnol. 52: 207-218.
GEIGER W., OTERO M., ROSSI V., 1998. Clonal ecological diversity. In Martens K. (Ed) “Sex and parthenogenesis, evolutionary ecology of reproductive modes in non-marine Ostracoda (Crustacea)”. 243-254. Backhuys Publisher, Leiden, The Netherlands.
ROSSI V., MENOZZI P., 1993. The clonal ecology of Heterocypris incongruens (Ostracoda): life-history traits and photoperiod. Functional Ecology, 7: 177-182.
GANDOLFI A., TODESCHI E.B.A., VAN DONINCK K., ROSSI V., MENOZZI P. 2001. Salinity tolerance of Darwinula stevensoni (Crustacea: Ostracoda). Ital. J. of Zool. 68: 61-67.
GANDOLFI A., TODESCHI E.B.A., ROSSI V., MENOZZI P., 2001. Life history traits in Darwinula stevensoni (Crustacea: Ostracoda) from Southern European population under controlled conditions and their relationship with genetic features. J. Limnol. 60: 1-10.
BELLAVERE C., BENASSI G., CALZOLARI M., MEISCH C., MCKENZIE K.G., ROSSI V. 2002. Heterocypris (Crustacea:Ostracoda) from the Isole Pelagie (Sicily, Italy): the coexistence of different morphotypes. Ital. J. Zool. 69: 53-57.
ROSSI V., TODESCHI E.B.A., GANDOLFI A. INVIDIA M., MENOZZI P. 2002. Hypoxia and starvation tolerance in individuals from riverine and lacustrine populations of Darwinula stevensoni (Crustacea: Ostracoda). Arch. Hydrobiol. 154: 151-171.
ROSSI V., BENASSI G., VENERI M., BELLAVERE C., MENOZZI P., MORONI A., MCKENZIE K.G. 2003 Ostracoda of the Italian ricefields thirty years on: new synthesis and hypothesis. J. Limnol., 62: 1-8.

Genetica ed Ecologia di popolazioni forestali
L’attività di ricerca si é concentrata soprattutto sulla biologia di popolazioni di piante forestali: con particolare riferimento ai fattori ecologici e storici che determinano la disposizione dei genotipi nello spazio.
In particolare sono stati considerati i seguenti temi:
Analisi delle cause della variabilità genetica fra popolazioni
L’analisi della struttura genetica delle popolazioni italiane di faggio ha permesso di attribuire la pur scarsa variabilita‘ fra popolazioni a vicende storiche e in particolare ai diversi percorsi di invasione-migrazione in Italia di quest’importante specie forestale dopo l’ultima glaciazione.

Pubblicazioni

LEONARDI S. E MENOZZI P. 1995. Genetic variability of Fagus sylvatica in Italy: the role of postglacial recolonization. Heredity 75:35-44.
LEONARDI S. E MENOZZI P. 1996. Aspetti metodologici nell’analisi della struttura genetica spaziale di popolazioni forestali. Statistica Applicata 8:281-297
BELLETTI P., LANTERI S. E LEONARDI S. 1997. Genetic variability among European larch (Larix decidua Mill.) populations in Piedmont, North-Western Italy. Forest Genetics 4(3):113-121

Analisi delle cause della variabilità genetica entro popolazioni
La struttura genetica micro-spaziale in faggio e in abete rosso, condotta con metodologie innovative, ha evidenziato come le modalita‘ riproduttive nelle specie forestali, ed in particolare la dispersione del polline su lunghe distanze, condizionino grandemente la disposizione dei genotipi nello spazio consentendo una limitata strutturazione spaziale della variabilita‘ genetica a questa scala.

Pubblicazioni

LEONARDI S., RADDI S. E BORGHETTI M. 1996. Spatial autocorrelation af allozyme traits in an uneven-aged Norway spruce (Picea abies) stand. Canadian Journal of Forest Research 26:63-71
LEONARDI S. E MENOZZI P. 1996. Spatial structure of genetic variability in natural stands of beech (Fagus sylvatica L.) in Italy. Heredity 77:359- 368

Eco-fisiologia e genetica
Le caratterstiche genetiche degli individui e delle popolazioni possono influenzarne notevolmente le caratteristiche eco-fisiologiche. In piantine di faggio é stato evidenziato come germinazione e crescita dipendano in modo signficativo dalla madre.

Pubblicazioni

CERONI M., LEONARDI S., PIOVANI P. E MENOZZI P. 1997. Incrocio diallelico in faggio: obiettivi, metodologie, primi risultati. Monti e Boschi 48(1):46-51.
CERONI M., LEONARDI S., ROSSI B. E MENOZZI P. 1996. Effetti della dimensione del seme nei primi stadi dello sviluppo in Fagus sylvatica L.. Atti del VII congresso S.IT.E. Napoli 1996 17:173-175

Sviluppo di nuovi marcatori genetici molecolari
Lo sviluppo di numero sufficiente di marcatori genetici é il primo passo per l’applicazione di tecniche come analisi di paternità che permettono una quantificazione diretta dei flussi pollinici e fattori che determinano il successo riproduttivo. E’ stata determinata la natura mendeliana di marcatori RAPD’s in faggio e sono stati messi a punto marcatori microsatellite in pioppo.

Pubblicazioni

TROGGIO M., DIMASSO E., LEONARDI S., CERONI M., BUCCI G., PIOVANI P. E MENOZZI P. 1996. Inheritance of RAPD and I-SSR markers and population parameters estimation in European beech (Fagus sylvaticaL.). Forest Genetics 3(4): 173-176
DIFAZIO. S.P., S.LEONARDI, S. CHENG, AND S.H. STRAUSS.1999. Assessing potential risks of transgene escape from fiber plantations. In P.W. Lutman (ed.) Gene flow and agriculture: relevance for transge- nic crops. Symposium Proceedings No. 72. British Crop Protection Concil, Farnham, UK. pp. 171-176.

Genetica e conservazione delle popolazioni forestali
Numerosi studi teorici hanno evidenziato come la frammentazione dell’habitat possa avere significativi effetti sulla struttura genetica delle popolazioni naturali e sulla loro dinamica temporale. E’ stato studiato l’effetto della frammentazione sulla diversita‘ genetica di alcune popolazioni isolate di faggio Fagus sylvatica dell’Italia centro-settentrionale. Lo studio ha permesso di rilevare come la deriva genetica abbia avuto effetti diversi in gruppi di popolazioni situati in ambienti differenti, determinando una diversa ripartizione della variabilità genetica tra ed entro popolazione.

Pubblicazioni

LEONARDI S., PIOVANI, P. MENOZZI P., GIANNINI R. (2000) Effect of habitat fragmentation on genetic structure of some peripheral populations of beech in Italy. In preparazione.

Sono inoltre in corso l’analisi genetica tra popolazioni relitte dell’Appennino Settentrionale (provincia di Parma, Piacenza e Reggio Emilia) di abete bianco e abete rosso e popolazioni di provenienza diversa (appenninica e alpina) per verificarne l’effettiva origine autoctona. Verrà inoltre valutato il livello di variabilità genetica entro popolazione per comprendere se la frammentazione dell’habitat abbia influenzato la struttura genetica di questi popolamenti. I marcatori genetici utilizzati sono RAPDs e microsatelliti plastidiali

Pubblicazioni

PIOVANI P., MENOZZI P. (2000) Evaluation of the origin of relic populations of Silver Fir in the northern Apennines using pooled DNA and RAPD markers. In preparazione.
PIOVANI P., MENOZZI P. (2000) Evaluation of the origin of relic population of Norweay spruce using RAPD markers. In preparazione.

Analisi della distribuzione spaziale di frequenze genetiche
Usando la distribuzione spaziale di frequenze geniche osservata al tempo presente come una sezione nel tempo, si può tentare di ricostruire i fenomeni che tale distribuzione hanno generato. L’esperienza di studi sulle popolazioni umane fatta in collaborazione con Cavalli-Sforza, Sokal ed altri, è stata estesa a popolazioni naturali ( Drosophila e Fagus).

Pubblicazioni

MENOZZI P., C. KRIMBAS - 1992 - The inversion polymorphism of D. subobscura revisited: Sybthetic maps of gene arrangement frequencies and their interpretation. Journal of Evolutionary Biology ,5: 625-641.
CAVALLI-SFORZA L.L., P. MENOZZI, A. PIAZZA - 1993 - Demic expansions punctuate human evolution Science. Science 259: 639-646.
CAVALLI-SFORZA L.L., P. MENOZZI, A. PIAZZA - 1994 - History and geography of human genes. Princeton University Press

 
   
 
Università degli Studi di Parma 
  
Dipartimento di Scienze Ambientali