ATTIVITA’ di RICERCA
Lo studio della biodiversità a livello di popolazioni naturali, sta assumendo una sempre
maggiore importanza. E’ abbstanza noto, infatti, che forti pressioni selettive possono indurre
cambiamenti nella struttura genetica di popolazioni, con importanti conseguenze sulla biodiversità
della loro specie di appartenenza. Tra i fattori che possono esercitare una pressione selettiva di
questo genere vi sono le modificazioni ambientali introdotte dall’uomo, i cui effetti sulla riduzione
della biodiversità globale sono attualmente il soggetto di un ampio dibattito. Lo studio dei cambiamenti
genetici avvenuti o intercorsi in individui e popolazioni, in seguito ad una forte pressione selettiva
dovuta a fattori antropici e naturali, può inoltre consentire di predisporre nuovi metodi di conservazione
e preservazione di materiali biologici rari in banche di germoplasma.
Le piante selvatiche rappresentano un serbatoio di biodiversità al cui interno possono essere
rinvenute caratteristiche trasferibili a piante coltivate per un miglioramento della loro resa e
caratteristiche nutrizionali. Negli ultimi tempi si è anche risvegliato un certo interesse attorno alle
cosiddette “piante dimenticate”, di cui, in alcuni casi, sono state scoperte proprietà la cui utilizzazione
può consentire un ulteriore sviluppo di attività innovative, come ad esempio la fitoterapia. Lo studio
della biodiversità di tali specie rappresenta la prima fase per avviare programmi di coltivazione e
miglioramento genetico.
La messa a punto di metodi rapidi e precisi per la valutazione della diversità genetica a livello
individuale e di popolazione, sta quindi assumendo un interesse sempre maggiore, come dimostrano
i vari progetti di ricerca in questo campo, finanziati da Enti Nazionali e dall’Unione Europea, in cui si
inserisce l’attività dell’unità operativa.
Il contenuto metodologico è principalmente di tipo genetico e molecolare al fine mettere a
punto degli strumenti rapidi ed efficaci di indagine, che non siano esclusivamente descrittivi, ma
anche interpretativi delle realtà affrontate. Tra questi strumenti, i marcatori molecolari sono altamente
affidabili.
Il trasferimento è principalmente finalizzato alla diffusione di conoscenze ed alla produzione di
competenze. Tuttavia non è da escludere che queste possano dare luogo alla formulazione di
applicazioni o anche di brevetti.