Complessità ecologica e variabilità funzionale della Laguna di Lesina (Adriatico meridionale): interazione tra comparto microbico bentonico e materia organica sedimentaria

E. Manini°,°°, C. Totti°°, R. D'Adamo°, F. Spagnoli°, P. Breber°, R. Danovaro°°
°Istituto per lo Studio degli Ecosistemi Costieri, C.N.R., Lesina (FG), Italy
°°Istituto di Scienze del Mare, Università di Ancona, Ancona, Italy

Il sito di studio, la Laguna di Lesina (FG), è un ambiente salmastro del basso Adriatico che presenta un'estrema variabilità spaziale e temporale dei principali parametri chimico-fisici nell'interfaccia acqua-sedimento. Tale variabilità è causata dalla ridotta profondità (0.7-1.15m) che è influenzata dall'equilibrio tra ingresso di acque marine, evaporazione ed improvviso aumento di apporti continentali. Per la precaria e mal governata situazione idrologica delle uniche due comunicazioni con il mare, la laguna mostra uno scarsissimo ricambio delle acque interne con il mare per cui in alcuni periodi dell'anno si ha una stagnazione con tutti i fenomeni annessi e la formazione di più ambienti divisi da condizioni chimico-fisiche e biologiche assai varie. Evidente è la differenza dei valori di salinità tra la zona occidentale, che presenta valori compresi tra 25.8 e 38.5 ‰ e quella orientale con valori compresi tra 6.5 e 15.5 ‰. Anche i valori di Ossigeno disciolto sono notevolmente diversi: nella zona occidentale della laguna i valori oscillano tra 4.5 e 11.1 mg l-1 ed in quella centrale tra 8.0 e 14.2 mg l-1. Diversa invece è la situazione dei sali nutritivi soprattutto perché la loro concentrazione nelle acque della Laguna è influenzata dalle condizioni meteorologiche, e principalmente in periodi di alta piovosità si è riscontrato nelle acque della laguna la maggior quantità di nitrati e nitriti, per reflui di dilavamento di terreni circostanti coltivati ricchi di concimi.
Risultati ottenuti da un indagine stagionale (2000-2001) hanno evidenziato importanti modificazioni del comparto vegetale bentonico nel settore occidentale del Lago di Lesina. In particolare tra l'attuale pattern distribuzionale e quello ricostruito dai dati di letteratura, riferiti allo scorso decennio, ha evidenziato la massiccia diffusione nell'ambiente di Valonia utricularis. L'identificazione di stato trofico e qualità ambientale è stato valutato tenendo in considerazione il ruolo del circuito microbico bentonico sulla mobilizzazione, uptake, e trasferimento di carbonio organico ai livelli trofici superiori (protozoi e meiofauna). La quantità e la qualità delle frazione autotrofa in tale sistema sembra avere un ruolo importante nell'accumulo della materia organica sedimentaria e nel funzionamento del circuito microbico bentonico. Infatti nei vari settori della laguna la frazione autotrofa vivente (come concentrazione di clorofilla-a nei sedimenti) risultava molto diversa sia come quantità assoluta che relativa. Inoltre sembra ben evidente un gradiente di confinamento (e.g. distanza dal mare) crescente sia di clorofilla-a che di pigmenti totali clorofilliani (CPE) lungo il transetto ovest-est. Nonostante in questo ambiente ci siano elevate concentrazioni di sostanza organica, le attività enzimatiche sono risultate più basse dei valori tipici di ambienti costieri. L'efficienza del sistema sembra essere fortemente condizionata dalla natura del contributo autotrofo al pool di carbonio organico biopolimerico e la mobilizzazione del detrito organico ad opera di esoenzimi, sembra essere lo step limitante i processi di trasferimento di materia ed energia nel benthic food web.