Eutrofizzazione della Laguna di Orbetello

Mauro Lenzi° e Salvatore Porrello°
°Lab. Ecol. Lagunare e Acquacoltura (LEALab) OPL srl
°° Ist. Centr. per la Ricerca Appl. al Mare (ICRAM), Roma

La Laguna di Orbetello, posta all'estremità meridionale della Toscana, è costituita da due bacini comunicanti denominati di Ponente e di Levante, ha un'estensione complessiva di 2525 ettari e una profondità media di circa 1 m.
Essa, in rapporto alle dinamiche mareali deve ritenersi un complesso di stagni costieri. Gli apporti dolcificanti sono relativi ai soli fossi scolmatori delle acque piovane, e al fiume Albegna, la cui foce è in prossimità di quella lagunare. D'altra parte, la portata del fiume è normalmente modesta e nell'ordine di circa 1m3 s-1 in periodo estivo. Apporti dolci provenienti da polle sommerse erano stati individuati in passato soprattutto nella laguna di levante, all'estremo meridionale, in prossimità di Monte Argentario, e all'estremo orientale, in prossimità di Ansedonia. La salinità varia in un range compreso tra 25 e 45 ‰. L'evaporazione è stata stimata nel corso del periodo estivo a circa 4 mm d-1.
Questo ambiente, nel corso degli ultimi trenta anni, ha manifestato un considerevole incremento della eutrofizzazione, le cui cause sono state attribuite alle attività produttive (itticoltura e agricoltura) e alla immissione dei reflui civili depurati e non. Vengono riportate le medie annuali dei nutrienti provenienti dagli insediamenti e dalle attività umane.
L'incremento della eutrofizzazione ha, nel tempo, determinato cambiamenti dell'assetto vegetazionale, sia qualitativi che quantitativi. I blooms delle macroalghe sono cominciati a partire nella metà degli anni '60 e sono stati periodicamente affiancati anche da sviluppi microalgali. Le frequenti crisi distrofiche e le severe condizioni ambientali che ne sono conseguite hanno inciso in maniera importante sulla qualità e quantità del prodotto pescato annualmente nella laguna di Orbetello, a partire dagli anni '80. Inoltre, l'evoluzione del processo di eutrofizzazione ha determinato la progressiva scomparsa di specie vegetali, sia sommerse, sia circumlacuali.
In seguito alla grave e prolungata crisi distrofica degli anni 1992-1993 il bacino lagunare è stato commissariato. Gli interventi sono consistiti nella raccolta delle alghe, nella riduzione degli apporti antropici, attraverso il loro confinamento in aree marginali e arginate, nella realizzazione di canalizzazioni sommerse e nell'incremento del ricambio forzato dai canali mare-laguna. Vengono riportati i valori dei nutrienti registrati all'entrata, all'uscita e in laguna, relativamente alle aree conterminate che ricevono i reflui delle itticolture e della depurazione urbana.
A partire dal 1996 si sono registrati miglioramenti della chimico-fisica delle acque, soprattutto per l'innalzamento dei valori minimi dell'ossigeno disciolto durante il periodo estivo, e il ripopolamento dei substrati da parte delle fanerogame acquatiche, in particolare Ruppia cirrhosa e Zostera noltii.
Proprio a partire dal 1996, la vegetazione algale ha subito una forte riduzione negli sviluppi della biomassa, e un rapido cambiamento di qualità, con il ritorno delle specie nitrofile.