Applicazione del LOICZ ad un ecosistema salmastro stagionalmente compartimentato: zona umida di Torre Guaceto

I. Cappello, L. Palmisano, A. Pomes, M. Pinna, A. Basset
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali, Università degli Studi di Lecce - 73100

La Riserva naturale di Torre Guaceto (40043'N 17048'E) è situata in Puglia (IT), lungo la costa del mare Adriatico, a circa 15 Km dalla città di Brindisi. La regione è caratterizzata da variazioni climatiche di tipo mediterraneo con estati metereologicamente stabili ed inverni instabili. In estate le precipitazioni sono scarse e saltuarie mentre in inverno sono concentrate per lo più nel periodo di ottobre-gennaio. La riserva è costituita da una parte terrestre e da una parte marina.
E' qui presentato e discusso un progetto di applicazione del LOICZ al sistema acquatico complesso costituito dall'area umida salmastra presente nella riserva terrestre e stagionalmente compartimentata e dall'area marina prospiciente la riserva che è fortemente confinata per la presenza di barriere topografiche.
L'estensione dell'area salmastra oggetto di studio è di 119,41 ettari. L'area umida è percorsa da una rete di canali realizzati in passato nel tentativo di bonificare la zona paludosa, che delimitano aree di estensione variabile, ed è tagliata a metà da una strada di breccia che viene sommersa durante la stagione autunno-invernale mentre durante la stagione secca separa in due compartimenti distinti l'ecosistema salmastro. La profondità media dell'ecosistema salmastro è di circa 20 centimetri nella stagione estiva ed arriva a 40-45 centimetri in inverno. Nel periodo considerato, il volume totale è compreso tra un minimo di 2,39*105 m3 ed un massimo di 4,54*105 m3. L'ecosistema non è quindi in equilibrio idraulico durante l'anno.
L'ecosistema salmastro attualmente non ha entrate di scorrimento superficiale localizzate ma solo entrate meteoriche e di falda. Infatti rientra all'interno del bacino idrografico del Canale Reale (superficie 383 Km2) che sfocia nell'area marina protetta sul margine meridionale dell'ecosistema salmastro di Torre Guaceto, ma il Canale Reale è di fatto separato dall'ecosistema palustre da argini ed alveo cementati. Lo stesso bacino idrografico alimenta la falda che insiste sulla zona umida, fornendo un notevole input, variabile in funzione delle precipitazioni, di acqua dolce all'ecosistema palustre. L'escursione di marea, ricavata dalle tavole mareografiche regionali, nell'area di studio è molto bassa.
L'intera zona è coperta da un fitto canneto che costituisce probabilmente l'elemento biologico dominante del sistema.
Nella riserva marina è delimitabile un'area confinata pari a circa 144 ettari per un volume totale di 5,73*106 m3 che riceve gli apporti fluviali o di acqua salmastra dal citato Canale Reale e dalle vie di deflusso dell'ecosistema salmastro e dalla falda. L'area, protetta a Nord da un promontorio ed ad Est da due isolotti, è costituita da una baia sabbiosa poco profonda la cui salinità è più elevata rispetto all'esterno.
L'intero sistema, costituito dall'area salmastra e dall'area marina, sembra trovarsi in uno stato di oligo-mesotrofia in base ai valori di DIP (1.33÷28.86 mg/m3) e chla (0.088÷1.06 mg/m3) determinati (Håkanson, 1994, Internationale Revue der Gesamten Hydrobiologie 79; Nürnberg, 1996, Lakes and Reservoir Management 12; Dodds et al., 1998, Water Research 32).
Per l'analisi del bilancio idrografico e dei nutrienti dell'ecosistema in studio è stato predisposto un disegno sperimentale che ha previsto campionamenti in 14 stazioni delle quali tre nell'ecosistema salmastro, quattro in corrispondenza dei canali che alimentano la riserva marina, sei nella zona marina antistante la riserva terrestre disposti in tre transetti con gradiente costa-largo. In tutte le stazioni i campionamenti sono stati organizzati su base stagionale e sui campioni raccolti si sono determinati i seguenti parametri: salinità, temperatura, nitrati, nitriti, ammonio, fosforo, chla. Sono state inoltre effettuate misure di portate dei canali, che sono state organizzate su una scala temporale che ha tenuto conto anche degli eventi meteorici più rilevanti. Tutti i parametri sono stati determinati utilizzando le normali procedure standard.
Per gli altri parametri necessari al calcolo del bilancio idrografico, i valori di piovosità e di temperatura sono stati ricalcolati dai dati forniti dall'Aeronautica Militare relativi alla stazione metereologica di Brindisi ed al periodo compreso tra il 1994 e 2000. L'evaporazione è stata calcolata utilizzando l'equazione di Hargreaves.
L'obiettivo del presente studio è quello di realizzare un modello compartimentato dell'intero ecosistema. Poiché lo studio è stato realizzato prima per l'area salmastra e successivamente per l'area marina, al momento sono presentati e confrontati su base stagionale e riferiti al periodo estivo-invernale soltanto un modello single-box, single-layer e un modello dual-box, single layer dell'area salmastra.
Il confronto è effettuato elaborando i dati su base stagionale, con l'assunzione di una stabilità idrografica all'interno della stessa stagione, onde evitare di infrangere uno dei requisiti fondamentali del modello. Il budget annuale potrà essere ricavato come media delle diverse stagioni.
Lo sviluppo del modello LOICZ per il compartimento marino presenta anche degli aspetti critici, in particolare per le basse differenze in salinità media tra l'area confinata e l'ambiente marino in uscita. L'applicazione del LOICZ alle caratteristiche peculiari dell'ecosistema salmastro di Torre Guaceto saranno oggetto di discussione nel Workshop.